El Chantél

Questo posto è considerato il “trekking nazionale” in quanto questo parco è tutto tra le montagne. Vi sono diversi punti e diversi cammini, per poterlo affrontare tutto servirebbero diversi giorni, ma io ovviamente non posso portarmi dietro tutto il materiale per fare foto (già solo il mio zaino con le lenti e tutto pesa quasi 17 kg), quindi opto per un giorno solo.
La prima cosa che abbiamo visto si chiama “Mirador del Condor”, da qui si dice che si possano vedere i condor (razza a rischio di estinzione) soprattutto per le correnti che si formano dentro questa gola molto particolare, che agevolano il loro volo e la loro caccia.
Devo ammettere che è stato molto difficile salire, lo zaino lo sentivo sempre più pesante, ma per fortuna nel bus ho incontrato Diego e Maria Cristina che oltre a darmi una mano ogni tanto, mi hanno incoraggiato e non mollare. Con noi c’è anche Wing (che si pronuncia Weng), una ragazza di Hong Kong aggregatasi con noi (anche lei per non restare sa sola). Per fortuna mia sono tutti e 3 molto simpatici e socievoli e quindi tutto è stato molto bello.
Dopo 30 minuti di camminata si arriva al “Mirador del Condor” dove ovviamente con la proverbiale fortuna che mi ritrovo… nemmeno in lontananza si scorge la piuma di questo animale.
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Pazienza e poco male….. a Glaciar Perito Moreno sono riuscito a vederlo uno (anche se non a fotografarlo bene).
Allora si opta per la seconda destinazione il “Mirador del Aguila”, peccato che per fare questa seconda scelta dobbiamo tornare indietro di 15 minuti circa (quasi tutta discesa quindi non è stato pesante) e poi 40 minuti circa tutta in salita e soprattutto ripida e gelata in alcuni punti.
(@Jacopo Berti saresti stato orgoglioso di me)
Dopo esserci dati il cambio con il mio zaino (che ha le ruote quindi a volte anche se non era liscio la si poteva trascinare) si arriva in questo posto mozzafiato.
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Qui ci siamo fermati a fare anche un piccolo spuntino, si perché Cristina e Diego sono preparatissimi a fare trekking e quindi hanno uscito dal loro zaino acqua calda, panini, salumi e quant’altro. Anche se non avevano molto per loro hanno deciso di dividerlo per tutti e 4.
L’unica cosa che potevo per ringraziarli era di fare a loro una serie di foto con lo sfondo da paura.
A sto punto le faccio anche a Weng…. e perché no? Me le faccio anch’io 🙂
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Torniamo indietro (sempre a piedi O_o) e dopo 1 oretta di camminare arriviamo al Terminal… ma è presto… sono le 3:30 e il bus parte alle 18… optiamo per un “Remis” (una specie di taxi) che per vedere le cascate chiede 100 pesos… per fare un giro fotografico invece 300 pesos…
Siamo in 4 ed optiamo per dividerci il tour fotografico… che alla fine è stata una fregatura perché abbiamo visto la cascata, uno scorcio di montagna ma che avremmo visto lo stesso visto che era al ritorno della cascata ed una foto dal punto alto della città che non era un grande cosa e ci saremmo potuti andare a piedi… in sintesi se venite qui fate solo la Cascata a pagamento con l’auto :)Però vederla dal vivo è uno spettacolo unico e non oso immaginare in primavera / estate come possa essere
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E non solo…. ti avvisano all’entrata del parco (gratuito) che l’acqua è tutta potabile… quindi con la bottiglia mi sono messo in un punto dove scorreva molto e così ho bevuto l’acqua direttamente dalla cascata stessa…. oltre ad essere buona… ma quante volte nella vostra vita vi è capitato di prendere l’acqua direttamente dalla natura e berla senza quel fastidioso sapore di cloro?
Ecco… vedo che avete inquadrato la mia sensazione di gioia dopo averla bevuta.
Sarei dovuto restare 2 notti… ma sinceramente questo ambiente non fa per me quindi opto per tornare a Calafate e lì deciderò il da farsi.
Ritornati quindi a Calafate si va tutti e 4 in un buon ristorante tipico e qui mi fanno assaggiare l’Asada
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E la carne di pecora cucinata in un modo molto particolare, in pratica viene squartata in 2 e messa sugli degli spiedi aperta e con una quantità di carbone a dir poco assurda
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Però devo ammettere che era tutto molto buono… ringrazio però Diego e Cristina per avermi offerto questa cena spettacolare.
Il giorno dopo prendo l’aereo per Buenos Aires–>Bariloche in quanto la route 40 è chiusa e di fare 24 ore di bus per andare a Perito Moreno (da non confondere con il Glaciar Perito Moreno) non mi va proprio, preferisco in aereo arrivare appunto in questa località e poi 9 ore di viaggio arrivare a Perito Moreno.
Alla prossima …. viaggiatori del mondo!

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