Gli elementi della natura: Terra e Fuoco!

Dove ci eravamo lasciati? Ah si… al porto dove attendevo il pullman (in ritardo mostruoso), quindi salgo e si parte per la prossima destinazione: un rifugio enorme in montagna a 30 minuti (inutile dire che durante il tragitto ho dormito tantissimo). Qui ad attendermi vi sono altre avventure:
1) cani da slitta
2) Land Rover in versione carro armato
3) la natura il Fuoco

Cani da slitta:

non si è mai pronti a qualcosa che non si è mai fatto, soprattutto se sei nato in una città dove la neve al massimo la vedi con il binocolo su Monte Cuccio.
Cosa da sapere sui cani da slitta è molto importante: mettete i pantaloni ceratati perché quella sedia oltre ad essere bagnata è fredda da morire e quindi andarci in jeans come se fosse una scampagnata (come ho fatto io) è assolutamente SBAGLIATO.
Appena mi sono seduto ho pensato di essere di nuovo in barca… ma ci pensano subito i fantastici husky a farmi capire che non è così e soprattutto la loro guida dietro di me che urla al cane di andare (che non ne vuole proprio sapere di andare veloce), se qualcuno volesse sapere il nome del cane guida era “Marcellino” (almeno credo così perché ha gridato il suo nome milioni di volte).
Dopo diverse pause (Marcellino non ne voleva sapere di condurre i suoi fedeli compagni alla destinazione finale) e 4 congelamenti alla mani per cercare di fare un video decente, quindi metto solo la foto.
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Arriviamo alla nostra destinazione: un capanno con un fuoco enorme per riscaldarci.
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Qui ad accoglierci c’è il “cuoco” della serata che si chiama Pepe. Ci fa accomodare (stessa cosa vale come per la slitta quindi stavolta sono rimasto in piedi tutto il tempo davanti al fuoco) e chi chiede di fare una leggera presentazione… chi Brasile… chi Argentina… chi Messico… insomma tutti del sud America… arriva il mio turno ed in spagnolo dico “Sono Vinny e vengo da Palermo” una voce di sottofondo mi dice “Dalla Capital” io rispondo con un secco “No, dall’Italia” e lì che io volevo dire solo quelle 4 parole mi ritrovo a parlare di Italia e di conseguenza Ungheria, perché da bravo scemo che sono ho detto che non vivo a Palermo da un po’… in sintesi: il centro dell’attrazione ero io.
Si comincia la “comida” con un stecca di carne e verdura a testa… devo dire che la tecnica di cucina adoperata in questo capannone stile indiano ma senza copertura mi ha colpito molto.
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Oltre agli spiedini il cibo e le bevande vengono mantenute calde con dei contenitori ai piedi del fuoco. Successivamente ci servono lenticchie con carne a spezzatino alla tipo Bud Spencer e Terence Hill (si lo so quelli erano fagioli ma la situazione era molto simile) con il pane da inzuppare. Capirete che anche se non era esattamente un pranzo reale in quei momenti tutto ciò che è caldo ti riporta in vita. Ed ecco che arriva una mia cara e vecchia conoscenza: il vino caldo! Alleluia!
Per finire una frutta che al buio non capivo cosa era ma a quel punto e che diamine è dolce non fa schifo… mangiamola.

Il rientro per alcuni eroi è con le racchette ai piedi…altri impavidi di nuovo con “Marcellino & friends”… altri ancora con i Gatti delle nevi… ed io che per una volta senza saperlo, altra botta di fortuna, scelgo il Land Rover…. qui ho ringraziato i santi in paradiso di avermi fatto fare quella scelta.

Rientrato in albergo preparo i bagagli che è notte fonda… domani sveglia alle 4 (quindi ho dormito solo 3 ore) ed alle 5 il bus per la nuova destinazione: CALAFATE!

P.s.: sto valutando che cambiare il nome da viaggio intorno al mondo a sfighe around the world 😀

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