Fiordi e case. Sono questi i due soggetti principali da fotografare per chi arriva alle Isole Lofoten. E sono gli stessi che ho immortalato durante il mio viaggio in Norvegia. Monotoni? Non direi: questo paese e la particolare luce di cui gode nel periodo estivo rendono lo stesso paesaggio diverso da un minuto all’altro. Ho scelto di andare in Norvegia dal 25 agosto al 9 settembre per due motivi: il primo è che volevo fare qualche scatto in notturna (nei mesi di giugno e luglio farà anche meno freddo, ma il sole rimane fisso fino a mezzanotte), il secondo è che volevo mantenere l’uso delle falangi per tutto il viaggio (avete idea delle temperature siderali da ottobre in poi, sì?).
Fare foto in Norvegia significa soprattutto inseguire la luce. Spostarsi continuamente per catturare uno scorcio tra le nuvole. Pensare che il vento non sarà il tuo più acerrimo nemico e ricredersi 5 minuti dopo. I fiordi norvegesi sono affascinanti e incredibili, ma schivi e poco accomodanti con la categoria dei fotografi. Se cercate lo scatto perfetto, il consiglio è di considerare un paio di giorni in più nell’itinerario di viaggio: il meteo è sempre imprevedibile e gli scatti sono subordinati al tempo. Potrebbero volerci tre giorni per la foto che avete in mente di fare.
Organizzare un viaggio per le Isole Lofoten
Arrivare alle Lofoten non è semplice. Intanto bisogna prevedere una tappa a Oslo di almeno una notte: nel mio caso è stato necessario per questioni metereologiche. Esistono dei biglietti open della compagnia aerea Widerøe della durata di 10 e 11 giorni che permettono di fare qualsiasi tratta all’interno delle isole. Il costo è all’incirca di 400 euro, da fare se intendete visitare diverse località. Io ho scelto di fermarmi nei villaggi di Alstad e Leknes, perché si trovano all’incirca in mezzo alle isole e mi davano la possibilità di spostarmi in auto (noleggiata in loco) sia a nord che a sud. Il periodo migliore per visitare le Lofoten? Dipende dalle esigenze, dalle foto che si desiderano fare e da quanto freddo si riesce a sopportare. A fine agosto tira già un discreto vento, perché in Norvegia è autunno inoltrato. Il che ha complicato non poco la realizzazione di alcuni scatti, ahimè.
Cosa fare alle Isole Lofoten
Per chi è appassionato di fotografia come me, l’abbiamo già detto: i paesaggi da cartolina che regalano i fiordi sono suggestivi e unici. Quel che c’è da fare è girare l’isola alla ricerca degli angoli e degli appostamenti ottimali. Per chi desidera anche fare altro, in estate è possibile fare trekking, surf (sono le spiagge dove surfare più a nord del mondo), diving, itinerari in bivi. Si tratta di un viaggio prettamente paesaggistico e naturalistico: l’unico luogo culturale degno di menzione è il museo dei Vichinghi, che si trova sull’isola di Vestvågøya, dove è possibile immergersi nella vita quotidiana di un vero viking, e il museo dello stoccafisso, che si trova nel villaggio col nome più corto del mondo, Å.
Per gli amanti della tranquillità suggerisco di dormire in una Rorbu, casette tipiche di pescatori che si affacciano sul mare; per chi ama i viaggi di gruppo c’è l’immancabile crociera tra i fiordi e per gli amanti del brivido non mancano possibilità di climbing, sea tour e traversate in kayak.
Cosa fotografare alle Isole Lofoten
Un luogo molto bello da fotografare – tappa obbligata per gli appassionati paesaggisti – è Reine, il famoso fiordo a forma di cuore. Reine è un porto di pescatori a circa 300 chilometri sud-ovest dalla città di Tromsø dove si possono fare foto meravigliose da qualsiasi posizione. Viste panoramiche, fronte mare, con il villaggio come soggetto principale: ovunque lo si inquadri, questo remoto luogo sarà la scenografia ideale per una foto da cartolina.
Note tecniche: per tutto il viaggio ho impostato in manuale, mentre i filtri che raccomando sono tutti della Nisi, il reverse, l’ND STOP da 10 e il natural night. Per le impostazioni fotografiche, invece, non mi sento di dare nessuna dritta: dipende molto dalla luce che c’è in quel momento e, visto che alle Lofoten si insegue come il sole come un gatto insegue il topo, non c’è una regola. Unica dritta per le foto da spiaggia è l’utilizzo del supporto che ho soprannominato molto professionalmente le paperelle, che vanno aggiunte alla base del treppiedi e che evita di far sprondare tutta la vostra attrezzatura nella sabbia.