Lo scalo aereo dà più o meno gli stessi effetti del jet lag: terrorizza i viaggiatori. Tutti vorremmo solo voli diretti, comodi e senza attese. La realtà è che non esistono voli del genere, specie quando si tratta di viaggi medio-lunghi (per un intercontinentale è semplicemnte impossibile). I motivi per cui un aereo fa tappa prima della destinazione finale sono molti. La prima differenza da fare è tra gli scali tecnici e tutti gli altri.
Scalo aereo, cos’è?
Lo scalo con stop prevede una sosta di più ore in una grande città (di solito una capitale del paese a cui fa capo la compagnia con cui viaggiate) e sempre lo sbarco dei passeggeri dal veivolo. L’attesa della seconda parte del volo è a discrezione dello stesso passeggero: può essere all’interno dell’area imbarchi o all’esterno. Dipende molto dai tempi. Ad esempio: il mio volo per l’Argentina con Turkish Airlines partiva da Budapest e prevedeva uno scalo a Istanbul di 8 ore con sbarco. In quel caso lo stop coincideva con la notte, quindi mi sono organizzato per trovare un hotel dove dormire. Come funziona uno scalo con stop? Sostanzialmente è come se si prendessero due voli distinti con relativi controlli doganali ma si facesse un unico check-in. All’andata il bagaglio viene imbarcato e lo si dovrebbe ritrovare a destinazione (il condizonale è d’obbligo), mentre per la seconda parte del volo basta recarsi direttamente al gate senza necessità di passare dai banchi check-in.
Scalo tecnico, come funziona?
Nella maggior parte dei casi, lo scalo tecnico è per rifornimento carburante o manutenzione e non prevde lo sbarco dei passeggeri. In altre parole, si deve rimanere sull’aereomobile ad aspettare. Non è raro trovare voli che facciano uno scalo tecnico per imbarcare altri passeggeri. Succede soprattutto con i voli charter (quelli dei pacchetti vacanze, per intenderci): se la compagnia X non riesce a riempire un intero volo con partenza da Verona e arrivo a Marrakesch, potrebbe ottimizzare il volo da Malpensa con la medesima destinazione per recuperare i passeggeri veronesi. Come un autobus di linea. Niente di male, se non fosse che un volo di due ore e mezza si trasforma in un viaggio di 3 ore e mezza per tutti i passeggeri: chi non fa lo scalo all’andata lo fa al ritorno e viceversa. Spesso questi simpatici scali tecnici non vengono segnalati alla prenotazione: un po’ perché non prevedendo lo sbarco la compagnia aerea non è tenuta a specificarlo chiaramente sui principali sistemi di prenotazione (ma se trovate un bravo agente di viaggio vi saprà indicare anche lo scalo più remoto), in parte perché – come nel caso dei charter – questi stop vengono programmati all’ultimo in base al riempimento del volo stesso. Gli scali tecnici devono in ogni caso essere comunicati dal comandante prima della partenza dei veivolo.
Scalo aereo, qualche consiglio
Organizzare un viaggio con uno o più scali prevede una dose minima di lungimiranza. Mi spiego meglio:
- preparate un bagaglio a mano di sopravvivenza: il vostro bagaglio da stiva dovrebbe arrivare a destinazione con voi, ma spesso – con uno o più scali – succede che venga smarrito o subisca ritardi. Nello zaino o nel trolley da cabina prevedete un asciugamano, un paio di ciabatte, un cambio intimo, un kit per l’igiene personale, una maglietta, un paio di pantaloni, un costume (se la tua destinazione è al mare) e una giacca leggera antivento o antipioggia.
- Viaggiate informati: chiedete se la compagnia con cui viaggiate prevede la possibilità di soggiornare gratis in un hotel nella destinazione dello scalo, se prevede un trasferimento aeroporto/hotel gratuito o tariffe agevolate.
- Controllate prima la piantina del terminal dello scalo: se è grande quanto una città e avete poco tempo per effettuare il cambio, potreste avere un problema.
- Informatevi sui servizi offerti dall’aeroporto: durante uno scalo potrebbe tornarvi utile una sala accoglienza o le poltrone del sonno, che in alcuni terminal diventano delle vere e proprie cabine dotate di letto, wi-fi e tablet (a Malpensa ce ne sono tre).
- Procuratevi degli snack prima della partenza: potresti non avere il tempo per un caffè, figurarsi per mangiare.
- Programmate un viaggio con stop di uno o più giorni: molte compagnie aere prevedono la possibilità, senza spese extra, di fermarsi per uno o più giorni presso la città dello scalo. Ad esempio: se devo fare Milano-Dubai-Melbourne con Emirates, potrei pensare di fermarmi due giorni a Dubai per spezzare il viaggio e vedere una nuova città.