Ushuaia – Rio Gallegos

Partenza in bus la mattina alle 5… una stanchezza ed un sonno che non vi dico.
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Altra cosa utile per i vostri viaggi: ricordatevi sempre di portare del cibo e delle bevande extra e soprattutto in piccole dosi. Io molto furbamente ho pensato comprare una bottiglia d’acqua da 2 lt e l’esito è stato di doverla lasciare in albergo non avendo come portarla, la conseguenza è stata di non poter bere fino al confine con il Cile (quindi poco dopo le 4 ore di viaggio).

Se prendete una cartina (o google maps) potrete vedere come non esiste nessun tipo di collegamento tra Ushuaia e il resto dell’Argentina tramite la terra ferma. Chiedendo all’autista (Fernando) del perché di questa cosa al quanto strano mi risponde che è per i trattati che sono stati nel passato tra Cile e Argentina.

Altra cosa curiosa ci hanno chiesto circa 10 volte prima di arrivare se avessimo della frutta o carne o salami o altro che non sia stato cucinato, in quanto le regole sono molto ferree al confine. Ma andiamo per gradi… arriviamo al primo controllo di frontiera che è quello argentino.
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Qui oltre a verificare i nostri documenti passano alla scansione i nostri bagagli… ovviamente al mio turno vengo fermato dalla poliziotta di turno (alleluia… forse ho una faccia poco rassicurante) che mi chiede di aprire il mio lungo contenitore per vedere cosa ho (treppiedi) ed ovviamente alla mia spiegazione che faccio delle foto in giro per il mondo mi ha chiesto di vedere la mia attrezzature… e lì giù di domande… ma non lei… i miei compagni di viaggio… da dove vengo… cosa faccio…. chi sono…. dove vado… ci mancava solo che mi dicessero “1 fiorino” (cit. “Non ci resta che piangere”)

Una cosa però non mi quadrava… vedevo la frontiera argentina ma non quella cilena… “mi scusi ma dove si trova la frontiera con il Cile?” alla mia domanda la poliziotta risponde “a circa 35 km da qui” O_o

Parliamo poi del tipo che mi ha messo il timbro nel passaporto per “uscire” dall’Argentina che era molto simpatico e gentile. Mi ha fatto domande su Palermo e sul Palermo calcio (sapeva anche come era fatto il nostro logo O_o) ed era preparato sui giocatori argentini che negli ultimi anni hanno vestito la nostra maglia (si sapeva anche che è rosanero… frecciatina per quelli che nella nostra regione se la passano non proprio bene al momento 🙂 ). Ma credo che sia normale visto che sono appena arrivati in Finale di Coppa America e che uno dei goal (bellissimo) è stato di Javier Pastore.

In sintesi hanno una terra di nessuno per più di 35 km (se ho capito bene) ed a guardare il paesaggio posso anche capire il perché.
A questo punto sono io a fare le domande ad Fernando dove gli chiedo appunto del perché non esista anche una piccola striscia di terra dove la Terra del fuoco possa essere comunicante con il resto del paese (appunto per i trattati del passato e perché alla politica del governo non è che interessi poi molto del sud del paese) e della frutta/carne che non si possa portare in Cile.
Qui la sua risposta mi ha un po’ spiazzato, perché esiste un batterio in Argentina che sta uccidendo molte piante ed anche la carne è tenuto sotto stretto controllo per un altro batterio che può portare alla morte. La cosa più incredibile è che se anche le due terre della stessa nazione sono separate hanno lo stesso problema di batterio…. ma il Cile che sta nel mezzo sembra ne sia immune proprio grazie ai controlli.
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Qui le mie domande incalzano e chiedo allora come fanno a portare le cose al sud?
“I camion che vanno da nord a sud e viceversa e trasportano cibo vengono chiusi ermeticamente prima dell’ingresso e vengono anche sigillati. Quindi in teoria si potrebbe trasportare la qualsiasi passando per il Cile SENZA nessun tipo di controllo in quanto la polizia cilena non è autorizzata per nessun motivo ad aprire questi container (sono sicuro che anche voi state immaginando i miei stessi scenari).

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